Nella periferia occidentale della città di Milano esiste una realtà alternativa alle solite zone limitrofe: Quarto Cagnino. Definito come un “quartiere autosufficiente”, è ricco di risorse in virtù della sua dimensione ancora paesana.
Territorio prevalentemente agricolo fino agli anni ’50 quando esistevano una ventina di cascine, ora sviluppate intorno a nuove costruzioni, il quartiere mantiene ancora il segno forte della sua storia e delle sue radici rurali.
Quartiere dove si sente ancora parlare dialetto milanese, ricco di aree verdi. Il Parco delle Cave, quello di Trenno e Boscoincittà sono i tre grandi parchi urbani che circondano la zona, e che al suo interno racchiudono diverse opportunità come percorsi ciclabili, botanici, orti urbani e molto altro.
Grazie a un intervento di urbanistica, il comune ha ridato colore e vitalità a questo quartiere. Infatti, il restyling non ha comportato modifiche alla viabilità, quanto piuttosto nuovi arredi e pavimentazioni colorate, tavoli da ping-pong, cassoni per gli orti e postazioni per il book-crossing.
Alcune valutazioni dalla voce di chi già abita nel quartiere
Tra i diversi parchi che circondano la zona, quello delle cave è il luogo perfetto per ammirare, di sera tra fine maggio e inizio giugno, lo spettacolo delle lucciole.
Il nome Quarto Cagnino nasce dall’unione di due parole: Quarto (in quanto l’area si estendeva a 4 miglia romane da piazza Cordusio, che in epoca romana rappresentava il centro di Milano), e Cagnino (ovvero la tenuta dei cani che Bernabò Visconti aveva fatto realizzare).
Scopri i servizi Cerved dedicati alle piccole imprese!